17 ottobre 2012

L’esavalente contaminato: AGGIORNAMENTO (Gabriele Milani)

Pubblicato da Gabriele Milani su 16 ottobre 2012



Come anticipato sabato 13 ottobre nell’articolo L’esavalente contaminato, alcuni lotti di Infanrix Hexa prodotto dalla GlaxoSmithKline e utilizzato sui neonati in diversi paesi del mondo, sono stati richiamati “volontariamente” dall’azienda in via “precauzionale” per il sospetto/conferma di contaminazione microbica da “Bacillus Cereus”.
Nessuna comunicazione ufficiale era stata rilasciata dalle autorità italiane; in tarda serata è finalmente uscita una nota dalla Farmacovigilanza dell’AIFA .
Il Ministero della Salute, contattato dal sottoscritto all’Ufficio VIII [Attività amministrativa per la corresponsione di indennizzi ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210: funzioni di competenza statale in materia di indennizzi a soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e da contagio con sangue e suoi derivati infetti] col quale ho già avuto contatti telefonici riguardanti la pratica di mio figlio, risponde: “I lotti non sono commercializzati da noi“.
Nella serata di sabato 13 ottobre avevo inoltrato una corposa mail all’indirizzo di farmacovigilanza della Glaxo [drugsurveillance-italy@gsk.com], ricca di riferimenti riportati nel precedente articolo.
Lunedì pomeriggio ricevevo risposta dalla Sig.ra A.C. [non riporto il nome per ovvie questioni di privacy] del servizio di Farmacovigilanza della Glaxo Italia, accordandomi per una telefonata chiarificatrice. Tutto ciò è avvenuto oggi pomeriggio.
Ringrazio pubblicamente la rappresentante del colosso del farmaco per aver concesso attenzione e collaborazione a un semplice cittadino e, come spesso si dice in questi casi, “ambasciator non porta pena: prendiamo per buona la risposta di circostanza“.
Siamo a conoscenza della questione di contaminazione microbiologica.
La contaminazione ha interessato la zona di produzione dei vaccini ma nessuna contaminazione ha interessato i prodotti finiti, ovvero i vaccini.
Per l’Europa, i vaccini sono prodotti “tutti” in Belgio. I lotti interessati non sono utilizzati sul in territorio nazionale.
La nostra è estrema precauzione.
Al momento non sono segnalati eventi avversi.
I paesi interessati sono circa 19
Provo a chiedere quali siano gli altri 13 paesi. Oltre ai 6 paesi già citati [Spagna, Francia, Germania, Slovacchia, Canada e Australia] si aggiungono: Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Albania, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta.

Siamo dei miracolati?

Sorvolo sul fatto che i vaccini sono prodotti tutti in Belgio in quanto dal documento del Ministero della Salute tedesco si evince che le cose non stanno proprio così:
Laboratori “paralleli esterni” e numeri di lotto interessati dal provvedimento:
  • Emra-Med, Kohlpharma, Pharma Westen, Veron Pharma: A21CB187B
  • CC-Pharma: A21CB337A
  • Pharma Westen, Emra-Med, Kohlpharma, Veron Pharma: A21CB187C
  • A.C.A. Müller: A20CA742A, A20CA743A
… insomma se queste aziende sono tutte in Belgio credo che serve ripassare la geografia, considerato che gli altri 5 lotti ritirati [A21CB191C, A21CB193A, A21CB193B, A21CB193C, A21CB194A] sono prodotti proprio dalla Glaxo Germania!
Nel frattempo le Asl ricevono telefonate da genitori comprensibilmente preoccupati. Anche noi abbiamo ricevuto delle e-mail da tutta Europa dove purtroppo, in molti casi, i vaccini ritirati erano già stati somministrati ai bambini. Più che rassicurare e consigliare le persone sul comportamento da tenere, oltre che presentare un esposto alle competenti autorità giudiziarie, non abbiamo potuto fare.
Era comunque lecito aspettarsi maggior interesse e tempestività dalle Autorità Sanitarie Nazionali preposte alla Farmacovigilanza, in ottemperanza alle disposizioni EMEA riguardanti i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità
“I difetti di Classe I sono difetti potenzialmente a rischio di vita. Una rapida notifica di avviso deve essere inviata a tutti i contatti di un elenco preposto alla notifica dell’avviso, a prescindere dal fatto che la partita è stata esportata in quel paese“.
Il comportamento non è giustificabile: pur essendo a conoscenza della problematica, hanno pensato bene di rimanere in silenzio fino a quando sono stati pressati con avvisi inviati tramite ogni mezzo di comunicazione.
Di fatto però, alle nostre domande, non abbiamo ricevuto risposta:
  1. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
  2. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
Nel dubbio, prendere comunque nota dei lotti interessati e pretendere [ricordo che è vostro diritto] di conoscere il numero di lotto del vaccino che viene somministrato a vostro figlio o a vostra figlia.
Per maggior chiarezza dovrebbero essere resi noti i numeri di lotto di tutti i paesi interessati dal provvedimento!
Invece, questa incertezza è peggio della roulette. Una roulette che si gioca sulla pelle di inconsapevoli neonati e che, indipendentemente dal fatto che i lotti non siano commercializzati in Italia, potrebbe divenire materiale per un esposto in qualche Procura [per esempio partendo da Torino in cui c'è il Dott. Guariniello].
Come riporta giustamente il Dott. Montanari in recenti commenti:
  1. Io credo che non si possa più fare il pesce in barile. Che i vaccini diano problemi ormai non lo può più negare nessuno, a rischio di cadere nel ridicolo. Dando per scontata, almeno provvisoriamente, l’onestà, gli organi di sorveglianza devono attivarsi per controllare, e, per farlo, devono disporre di chi lo sappia fare sul serio, visto che finora la cosa è stata considerata nient’altro che un puro adempimento burocratico e che tutto andasse regolarmente bene era un atto di fede di cui era peccato dubitare. Se, qualunque sia il motivo, le persone preposte a controllare non sono all’altezza, è opportuno sostituirle senza indugi perché qui stiamo parlando di salute e, in qualche caso, di vita o di morte. Da parte sua l’industria farmaceutica ha il dovere di rivedere i controlli. Se finora si è permessa di accontentarsi della burocrazia, ora deve cominciare a lavorare in termini scientifici secondo ciò che la scienza attuale prescrive. Sui farmaci in generale, e sui vaccini ancor di più, non può esistere il minimo dubbio almeno per quanto riguarda il contenuto, un contenuto che deve essere chiaramente dichiarato, cosa che, al momento, certo non è. Il mio sospetto, forse confermato da quei ritiri, è che addirittura attrezzature e ambienti di lavoro non siano quelli che dovrebbero essere, il che spiegherebbe la presenza delle polveri inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili in tutti i vaccini che abbiamo analizzato. Da ultimo, è indispensabile che i medici, e i pediatri in particolare, ricordino di aver giurato ad Ippocrate di fare solo il bene dei propri pazienti.
  2. A quanto pare si parla sempre di contaminazioni batteriche ma vorrei che si focalizzasse l’attenzione sulle contaminazioni da micro- e nanopolveri. Queste possono presentare una grande aggressività perché l’organismo non ha armi per difendersi, al contrario di quanto avviene per la maggior parte dei batteri. Credo sia preoccupante osservare come per questo tipo d’inquinamento non esistano controlli.
Speriamo vivamente di non dover scoprire tra qualche mese che tra questi paesi rientra anche l’Italia.

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