26 ottobre 2012

Questa mediazione non s'ha da fare...

Cari amici del Blog,

parecchi colleghi avvocati stanno esultando di gioia per l'affondamento della mediazione civile da parte della Corte costituzionale... 
Io mi limito a rilevare che con questa decisione viene di fatto impedito ai nostri concittadini di avere giustizia in tempi rapidi, a costi certi... e senza passare dai Tribunali italiani, fanalino di coda del Continente!
Sono altresì convinto che alla fine i cittadini si arrabbieranno davvero, e imporranno alla politica una seria riforma della Giustizia civile, ponendo al centro gli interessi delle persone, e non di elitarie Lobbyes che beneficiano di inammissibili rendite e prebende, e che contribuiscono direttamente e indirettamente a generare il caos nei Tribunali.
Come nel caso delle nozze manzoniane non ci saranno nè bravi nè Don Rodrighi che tengano, quando "verrà un giorno", per dirla come Fra Cristoforo...
Per offrirvi un quadro completo e non "adulterato" del significato e della portata della decisione della Consulta ricevo e pubblico volentieri il Comunicato stampa della Associazione Mediatori e Conciliatori Italiani, la più rappresentativa nel nostro Paese, invitandovi a riflettere ed a chiedere sempre al vostro legale di fiducia di poter accedere alla mediazione civile, prima di imbarcarvi in un processo civile:

"A commento del comunicato stampa del giorno 24.10.2012 diramato dalla Corte Costituzionale in cui viene preannunciata la dichiarazione di illegittimità del decreto legislativo 28/2010 per “eccesso di delega legislativa” “nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione”, ed in attesa del deposito della sentenza e delle motivazioni in essa contenute, si conta inizialmente come non ci sia ad oggi alcun riferimento alle questioni sollevate circa l’illegittimità costituzionale rispetto agli articoli 3 e 24 della Costituzione. Si tratterebbe dunque, allo stato, di un di rilievo di natura formale.

Pur riconoscendo alla “mediazione volontaria” una importantissima funzione, si ritiene che il “carattere obbligatorio della mediazione” sia un tratto distintivo, accolto positivamente anche al di fuori del Paese Italia come buona pratica, che possa servire inoltre per creare una nuova cultura della risoluzione alternativa al conflitto e si ritiene dunque che tale vizio formale posto all’attenzione della Consulta (che, non sembra un mero caso, abbia diramato ad oggi solo un comunicato stampa) possa essere letto proprio come una sorta di avviso al Governo ed al Parlamento al fine di poter porre un rimedio immediato, ed in ipotesi, rafforzare ancora di più questo strumento dalle interessantissime potenzialità, anche con ulteriori vantaggi fiscali (ad esempio con aumento del credito di imposta, anche relativamente alle spese sostenute dalle parti per la rappresentanza con propri consulenti, come per gli avvocati intervenuti). Tale decisione permetterebbe infine di apprezzare la scelta di molti soggetti, imprenditori e professionisti, che, credendo in una innovazione dello Stato, hanno investito entusiasmo, interesse, tempo e capitali per attivare Organismi di Mediazione o per seguire corsi di abilitazione e perfezionamento in questa materia".
                                                                                                                     
                                                                                                                         A.M.C.I.                                                                                                                                                                                                                                                                              Associazione Mediatori e Conciliatori Italiani


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