07 dicembre 2007

Il tesoretto che non ti aspetti...

La giustizia-lumaca costa alle imprese 2,3 miliardi.
Gli imprenditori italiani, per avere giustizia in una causa civile, devono attendere in media 1.765 giorni (4 anni, 10 mesi e 5 giorni) tra primo e secondo grado di giudizio. Per una procedura fallimentare l'attesa arriva in media a 3.140 giorni (8 anni, 7 mesi e 10 giorni).
Tali ritardi costano alle imprese ben 2.331milioni di euro.
Gli oneri che le imprese subiscono a causa della giustizia-lumaca sono stati calcolati dall'Ufficio studi di Confartigianato.
Nel dettaglio, il costo del ritardo per la riscossione di crediti è di 1.157 milioni di euro mentre il costo indotto dagli ingenti ritardi nelle procedure concorsuali obbliga le imprese a sostenere maggiori oneri finanziari per 1.174 milioni di euro, incrementando in tal modo del 12,2% le perdite dei fallimenti che sono già enormi e ammontano a 9.606 milioni di euro. Complessivamente quindi i fallimenti provocano al sistema economico una perdita di 10.780 milioni di euro, pari allo 0,76% del PIL.
A livello regionale, i maggiori costi per le imprese si riscontrano Lombardia, (14,3% del costo totale dei ritardi), seguita dal Lazio con il 14,1%, dalla Campania con il 13,8%, dalla Puglia con l'8,3%, dalla Toscana con il 7,2% e dall'Emilia Romagna con il 7,1%.
I tempi più lunghi delle procedure civili appartengono invece alla Basilicata (3.391 giorni tra I grado e Appello), seguita da Liguria (2.910 giorni), Puglia (2.596 giorni), Marche (2.277 giorni), Sicilia (1.974 giorni) ed Emilia Romagna (1.876 giorni).
Per quanto riguarda i fallimenti, Confartigianato ha rilevato le situazioni più critiche si registrano in Calabria (5.784 giorni per chiudere un fallimento), seguita dalla Sicilia (5.611 giorni), Molise (4.963 giorni), Puglia (4.598 giorni) Basilicata (4.217 giorni) e Abruzzo (4.151 giorni).
A livello di distretti, per quanto riguarda i procedimenti civili, i processi più lunghi tra il I grado e l'appello si registrano a Potenza con 3391 giorni, Genova con 3193 giorni, Lecce con 3016 giorni, Taranto con 2904 giorni, Salerno 2363.
I distretti con le procedure più veloci sono quelli di Cagliari 1601 giorni, Campobasso con 1586 giorni, Firenze con 1571 giorni, Reggio di Calabria con 1557 giorni e Milano con 1309 giorni.
La durata di un procedimento civile a Potenza è 2,6 volte quella di Milano.
Per quanto riguarda la durata dei fallimenti i tempi più lunghi si registrano nel distretto di Messina con 4.504 giorni (circa 12 anni e 4 mesi), Taranto 4.253 giorni, Reggio Calabria con 3.892 giorni, Ancona 3.790 giorni, Bari con 3.709 giorni e Catania con 3.691 giorni. E' relativamente più breve la procedura fallimentare a Milano dove servono comunque 2.567 giorni, a Torino in cui servono 2.564 giorni, a Roma con 2.234 giorni e Bolzano con 1.702 giorni.
Il tempo necessario per chiudere un fallimento a Messina è 2,6 volte quello che occorre a Bolzano.
Secondo Confartiganato, la giustizia-lumaca penalizza anche i processi di innovazione delle imprese: la durata, solo in primo grado, di una causa per brevetti in Italia è mediamente di 880 giorni, con una notevole variabilità sul territorio nazionale: se nel Nord-Est una causa per brevetti dura 696 giorni, al Centro e nel Mezzogiorno la durata diventa rispettivamente di 1.087 e 1.093 giorni.
Le situazioni più critiche sono in Sardegna, con la durata media del procedimento di 4.745 giorni, seguita dall'Umbria (2.717 giorni), la Puglia (1.663), Abruzzo (1.616) e Sicilia (1.612).
Le regioni più veloci nei procedimenti per brevetti sono Piemonte e Valle d'Aosta con 537 giorni, la Liguria con 518 giorni e la Campania con 483 giorni.
Confartigianato ha constatato che tra il 2004 e il 2005 la durata media del procedimenti civili di primo grado è rimasta sostanzialmente uguale (873 giorni nel 2005 contro i 876 dell'anno precedente), pur con notevoli differenziazioni sul territorio.
In particolare alcune regioni hanno visto allungare notevolmente i tempi dei processi di primo grado; è il caso della Puglia (+117 giorni, pari all'11,9%), del Trentino Alto Adige (+46 giorni, pari al 9,1%), dell'Emilia Romagna (+40 giorni, pari al 4,5%), della Toscana (+38 giorni pari al 4,7%) e dell'Umbria (+38 giorni pari al 4,1%).
Tre Regioni hanno invece registrato forti diminuzioni della durata dei processi di primo grado: Valle d'Aosta con -82 giorni (-14,7%), Molise con -83 giorni (-7,5%), e Sardegna con -87 giorni (-7,4%).
Le cose sono andate peggio per quanto riguarda i fallimenti: dal 1997 al 2004 la durata media di un fallimento è aumentata da 2.178 giorni (equivalente a 6 anni) e 2.897 giorni (equivalente a 7,9 anni), con un aumento del 33,0%: in 7 anni quindi durata di un procedimento di fallimento si è allungata di 2 anni. La regione con il maggiore aumento della durata media dei fallimenti è la Calabria (+783 giorni, +27,3%), seguita dalla Campania (+674 giorni, pari ad un allungamento del 31,1% tra il 2000 e il 2004), dalla Toscana (+645 giorni, +25,7%), dalla Puglia (+641 giorni, +21,1%) e dalla Sardegna (+630, +27,8%).
A livello provinciale, il maggiore aumento della durata dei fallimenti si è registrata a Taranto, con una durata media nel 2004 di 4.253 giorni, +1.993 giorni (+88,2%) tra il 2000 e il 2004, seguita da Messina con durata di 4504 giorni, +1.880 giorni (+71,6%) rispetto al 2000, Rieti, con durata di 3.856 giorni, +1.617 giorni (pari al 72,2%) rispetto al 2000, Reggio Calabria, con durata di 3.892 giorni., +1.217 giorni (pari al 45,5%) rispetto al 2000, Piacenza, con durata di 4.286 giorni, +1.118 giorni (+35.3%) rispetto al 2000, Padova con durata di 3.657 giorni, +1.115 giorni (+43,9%) rispetto al 2000, Grosseto con durata nel 2004 di 3.081 giorni, +1.092 giorni (pari al 54,9%) rispetto al 2000.
Nelle province di Taranto e Messina in soli quattro anni la durata dei procedimenti di fallimento è aumentata di più di cinque anni.
Dal lato opposto Confartigianato segnala anche 4 province che presentano una riduzione significativa (superiore al 10%) della durata dei fallimenti: Isernia (-2.552), Ragusa (-792), Potenza (-447) e Novara (-316).

Questi dati, tratti da uno studio di Confartigianato, sono sconcertanti.
Le imprese piccole e medie soffocate dai ritardi da giustizia lumaca possono tranquillamente rivolgersi al mio studio, trovando assistenza qualificata e soluzioni a costi vantaggiosi.
Contattatemi in privato per ulteriori informazioni.

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