09 settembre 2013

Il MoVimento 5 Stelle fa approdare in Senato la spinosa questione dei vaccini pediatrici (ancora) obbligatori!



Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 097 del 05/09/2013

ROMANI Maurizio, TAVERNA, FUCKSIA, BERTOROTTA - Al Ministro della salute - 


Premesso che:
in Italia le vaccinazioni obbligatorie sono quattro e riguardano, secondo quanto previsto dell'art. 1, comma 1, del decreto ministeriale 7 aprile 1999 recante "Nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per l'età evolutiva", antidifterite, antitetanica, antipoliomelite e antiepatite virale B. Tuttavia, ormai in commercio non è possibile trovare i vaccini in formulazioni singole e così, pur di rispettare l'obbligo per le quattro vaccinazioni previste per legge, molti genitori sono costretti a far somministrare ai propri figli anche due vaccini raccomandati dal Ministero della salute ma non obbligatori, come quello contro la pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo B;
l'unica tipologia di vaccinazione reperibile è infatti il vaccino esavalente, noto con il nome commerciale di "Infanrix Hexa" della casa farmaceutica britannica Glaxo Smith Kline, utilizzato per vaccinare i neonati a partire dal secondo e terzo mese di vita e contenente sia i quattro vaccini obbligatori che i due raccomandati dal Ministero;
a quanto risulta agli interroganti, nell'ottobre 2012 in 19 paesi, ma non in Italia, è stato disposto il ritiro immediato del vaccino esavalente "Infanrix Hexa" per il "rischio di contaminazione batterica pericolosa". Il ritiro, disposto direttamente dalla ditta produttrice, non è stato accompagnato però da spiegazioni precise e puntali sui rischi corsi dai neonati a cui sono stati somministrati i vaccini facenti parte dei lotti oggetto dei controlli successivi alla commercializzazione;
il vaccino, così come qualsiasi altro farmaco, è provvisto di indicazioni e controindicazioni. La questione relativa ai rischi parrebbe tuttora considerata un tabù ed è ancora lontana l'ipotesi di avviare studi sui loro effetti a lungo termine;
considerato che, a parere degli interroganti:
ciò rappresenta una mancanza gravissima da parte del Ministero della salute e della comunità scientifica tutta, visto che i rischi sospettati riguardano malattie allergiche e autoimmuni ed anche patologie neurologiche gravi come l'autismo. Inoltre, gli effetti collaterali non sono spesso dimostrati in quanto raramente i medici segnalano le reazioni avverse, anche quando patologie gravi insorgono a pochi giorni dall'iniezione. Non appare comprensibile dunque il motivo per cui, in assenza di studi così concepiti, non ci si ispiri al principio di precauzione che, a partire dalla Comunicazione COM (2000)1 della Commissione europea, dovrebbe essere adottato nei casi in cui vi siano sospetti di conseguenze negative sulla salute dei bambini ma non evidenze scientifiche consolidate. Certo è che se non vengono effettuati studi specifici sulla base di segnalazioni il più possibile estese ed omogenee, difficilmente si avranno evidenze scientifiche sulla base delle quali confermare o eventualmente modificare il piano vaccinale previsto dal Ministero della salute. Principio di precauzione particolarmente importante se riferito a soggetti deboli che, con un apparato immunitario ancora immaturo come quello di un neonato, si trovano a sostenere un'esposizione massiccia di ben sei vaccini in un'unica iniezione e i cui effetti di lungo periodo, è il caso di ribadirlo, non sono ancora noti;
oltre al nostro Paese solo la Francia, la Grecia, il Portogallo e il Belgio mantengono l'obbligatorietà dei vaccini, ma ciò che appare paradossale è che il genitore italiano non possa discutere con il proprio pediatra un piano vaccinale il più possibile rispondente alle esigenze del bambino ed alle sue reali condizioni di rischio, ma debba necessariamente aderire ad un piano standardizzato. Paradosso ancor più evidente visto che quello vaccinale è sempre stato considerato da parte delle Asl (Aziende sanitarie locali) italiane un obbligo di offerta. La possibilità di rifiutare un piano così come concepito dal Ministero esiste, ma non sussiste l'informazione. Interessante sarebbe interrogarsi su come si possa parlare di dissenso informato se non esiste comunicazione da parte dei medici e delle Asl su questo tema;
inoltre, l'acquisto da parte del Servizio sanitario nazionale di due vaccini in più rispetto a quelli obbligatori costituisce un aggravio di entità notevole per l'erario. Il Codacons, convocato il 27 giugno 2012 dalla Corte dei conti, al riguardo ha inviato un esposto alla magistratura contabile, al Ministero della salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando una maggiore spesa a carico della finanza pubblica di ben 114 milioni di euro l'anno ed ipotizzando reati come quelli di truffa e di abuso d'ufficio,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno garantire ai genitori con ogni iniziativa di competenza il diritto a scegliere di somministrare ai propri figli solo i quattro vaccini obbligatori per legge rendendoli disponibili anche singolarmente;
se non ritenga prioritario promuovere lo studio degli effetti collaterali dei vaccini nel lungo periodo ed, in particolare, sostenere la nascita di un registro dei danni da vaccino;
se non consideri opportuno riconsiderare l'età di somministrazione dei vaccini obbligatori.

1 commento:

  1. Il M5S tocca la corda dell’obbligatorietà delle vaccinazioni. E la SITI reagisce piccata moooolto probabilmente dai suoi finanziatori.
    Gli ho scritto una recensione su google map: pessima. Se la meritano.

    “La SITI ha a cuore le vaccinazioni e sono molto felice di questo. Sono felicissimo di non essere stato un malato di polio di difterite e tetano. Ma la SITI non dà alcun contributo nel limitare le morti sul lavoro e l'avvelenamento del territorio. Tutto lo zelo che queste brave persone infondono nel prevenire le malattie infettive dell'infanzia dove va a finire quando si tratta di impedire ai bambini vaccinati di morire e restare paralizzati dopo due o tre decenni a causa di incidenti stradali e sul lavoro. Cosa interessa alla SITI se i bambini che non hanno sofferto di polio, grazie ai vaccini, tanto di cappello, diventeranno talmente miserabili da vivere solo per strofinare dite piagate sui gratta e vinci?
    Niente di personale, caro Presidente SITI: la medicina è corrotta prima dal contributo economico di Big Pharma e poi dal NON-contributo economico di Big Motors, Big Alcols, Lottomatica. Comunque continuate almeno a vaccinare. Che ne direste di questa mia idea bislacca di fare qualcosina per far smettere la produzione di armi... :-) Oppure abbiate il coraggio di dire che le armi sono utili per sfoltire una popolazione diventata troppo povera e viziata. Ripeto niente di personale, ma per diventare presidenti della SITI bisogna saperla lunga e soprattutto essere straordinariamente vaccinati contro l’infezione da Bacillus Miidentificus Cumfratribus.”

    Stefano Marcelli

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