13 giugno 2013

le Linee guida del Diritto alla Salute: formazione e ricerca, divulgazione scientifica e tutela medico legale, per una autentica libertà di scelta terapeutica ed una assistenza qualificata in caso di necessità!

Cari amici del Blog, 

eccovi la puntata di ieri di Linea Diretta, in cui abbiamo esposto per sommi capi le linee guida del Diritto alla Salute, che costituisce il mio ambito di attività professionale e la ragione del mio impegno sociale.
riporto un abstract su tema editato dal Dottor Franco Verzella, ospite gradito fra i tanti presenti in questo Blog, che vi servirà per approfondire un po' di più alcuni degli aspetti della materia trattata nel corso della trasmissione, e solleticare la vostra curiosità... riguardo al progetto A.S.I.S., di prossima realizzazione!

Buona visione, e buona lettura.

LIBERTA’ DI INDIRIZZO ALLA SALUTE
E DELLA SCELTA TERAPEUTICA PER SE’ ED I PROPRI FIGLI (Dottor Franco Verzella)

Nella società moderna la Salute non viene più interpretata come semplice assenza di malattia o di infermità, ma come una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale (WHO, 7 Aprile 1948).
In questi ultimi sessanta anni la definizione formulata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricevuto una straordinaria conferma da parte della Ricerca Scientifica, grazie ai contributi della biologia molecolare e della fisica quantistica, che ci rivelano come la Salute sia il risultato di una rete sterminata di relazioni tra ambiente, comunità e individuo e ne esprima la complessità e l’armonia.
La Domanda di Salute è diventata pressante per il diffondersi del desiderio e della consapevolezza di poter conquistare e fruire nel tempo della nostra esistenza di livelli superiori di libertà fisica e mentale, contraendo il carico di dipendenze ancestrali prodotte dalla fame, dalle malattie, dall’ignoranza, dalle barriere sociali, dallo spazio. Gli interrogativi che noi ci poniamo sulla salute, ogni giorno con maggior insistenza, sono gli stessi che riguardano la nostra individualità e la qualità della nostra esistenza. Questo è il motivo fondamentale per cui la risposta del Medico non ci basta più e sentiamo l’esigenza di interpretare e promuovere il nostro stato di salute, all’interno di un contesto che comprenda la nostra storia, la quotidianità e l’ambiente in cui viviamo.
Il tema della Salute dell’Individuo nell’esperienza quotidiana si pone così al centro della vita della comunità, come obiettivo primario dell’impegno sociale e avvio di una nuova democrazia biologicamente alfabetizzata, dove “l’educazione scolastica da contesto competitivo viene promossa a esperienza collaborativa ed empatica, dove giungiamo a capire che la nostra vita è unica, irripetibile e fragile ed è questa percezione esistenziale della nostra sola e unica vita che ci consente di empatizzare con la medesima esperienza degli altri e di manifestare a loro la nostra solidarietà, dove l’intelligenza non viene intesa come qualcosa che si eredita o una risorsa che si accumula, ma un’esperienza condivisa e distribuita fra le persone” (Jeremy Rifkin: “La terza Rivoluzione Industriale”; Mondadori 2011).
La nuova democrazia come luogo di Salute e di Rigenerazione, in cui la nostra identità possa essere valutata nelle sue forme sensibili e la nostra vita mentale venga riconosciuta nella sua dimensione reale di antenna di una individualità biologica ed energetica astronomicamente più vasta rappresentata dalla nostra salute, che vive di relazioni molecolari ed energetiche in successioni di milionesimi e miliardesimi di secondo, in simbiosi assoluta e vibrante con l’ambiente e dove il destino esclusivamente temporale della nostra avventura possa nutrirsi di speranza di poter godere nel tempo che ci viene concesso di livelli superiori di libertà, di salute, di felicità, di realizzazione, di cambiamento.
La interpretazione di ciò che è “buono e giusto” secondo il Diritto risulta fortemente influenzata da una serie numerosa di fattori, quali la cultura, le tradizioni, la politica, la religione, il momento storico, le condizioni economiche. La estrema complessità e la intensità del cambiamento che caratterizzano la società globalizzata, l’intreccio delle diverse culture, la rapida obsolescenza delle tecnologie e delle mode, la teoria del profitto per il profitto, il controllo esercitato dalle multinazionali nei confronti dei governi centrali,delle istituzioni, della comunità medica e scientifica, la diffusione delle malattie cronico degenerative, la inadeguatezza dell’approccio medico specialistico farmacodipendente, dedicato alla patologia d’organo richiedono una pronuncia solenne e comprensiva della sovranità dell’individuo che garantisca la: LIBERTA’ DI INDIRIZZO ALLA SALUTE E DELLA SCELTA TERAPEUTICA PER SE’ ED I PROPRI FIGLI.
La garanzia di questa libertà, che lo Stato si impegna ad onorare e  difendere, costituisce la premessa per lo sviluppo di una nuova democrazia biologicamente alfabetizzata ed in armonia con le leggi  della Vita sul Pianeta.
Alla luce di queste nuove conoscenze il DIRITTO ALLA SALUTE può così essere riletto, secondo una nuova, diversa e più inclusiva comprensione  della nostra partecipazione al bene comune.
In un’epoca come la nostra, caratterizzata dalla emergenza e dal degrado a molti e vari livelli, ma anche dalla straordinaria disponibilità di mezzi e di conoscenze, per la prima volta abbiamo l’opportunità di formulare comportamenti di salute come progetti di sviluppo dedicati all’uomo e creare una risposta forte e coerente a quella domanda di benessere che vive in ciascuno di noi!

1 commento:

  1. Trovo particolarmente significativa la sottolineatura sulla "inadeguatezza dell'approccio medico specialistico farmacodipendente". Mi sembra esprima sinteticamente un nodo critico essenziale dell'orientamento della medicina contemporanea, dominata da un ideale di governo chimico di ogni forma di malessere, e l'implicita necessità di oltrepassarlo, passando da un modello centrato sulla risposta (sempre farmacologica) al sintomo a uno in basato sull'attenzione alla persona e alla sua unicità.

    Graziano Senzolo

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